Le emozioni sono disposizioni del sentire e quindi di rispondere a ciò che accade intorno a noi, vale a dire rappresentano una prima valutazione circa quello che ci si può attendere da un particolare accadimento.
Animali, esseri senzienti
Quando diciamo che gli animali sono essere senzienti intendiamo far riferimento proprio a questa loro disposizione a essere coinvolti emotivamente da ciò che li circonda. Un cane è pertanto sempre in una condizione emozionale, anche se il volume dell’emozione (o delle emozioni) vigente in un particolare momento, è così basso da non provocare una risposta emozionale specifica ed evidenziabile. Le emozioni si riconoscono quando assumono una certa rilevanza, tale da suscitare nel soggetto un treno di risposte fisiologiche – valutabili pertanto attraverso strumenti di rilevazione come il cardiofrequenzimetro o la termocamera – e comportamentali, quindi osservabili in maniera diretta.
Emozioni positive e negative
Come abbiamo visto, le emozioni si differenziano in positive o negative, cioè per valenza, se inducono piacere o fastidio nel soggetto emozionato. Le emozioni negative tendono a chiudere il soggetto nei confronti dell’accadimento emotigeno e a sollecitare atteggiamenti di allerta, di allontanamento o di conflitto, fino a sfociare in veri e propri attacchi di panico, di aggressione o di congelamento (freezing). Le emozioni positive, al contrario, provocano apertura, interesse, ricerca interattiva, esuberanza, rilassamento o predisposizione giocosa ed eccitatoria. In genere possiamo dire che le emozioni positive predispongono la vicinanza e il contatto, per questo è importante dare una marcatura positiva alle situazioni abituali con cui il cane deve convivere.
Emozioni come sistema complesso
D’altro canto anche questa divisione dicotomica non tiene conto del fatto che esistono molti tipi di emozione, ciascuna caratterizzata da risposte fisiologiche e comportamentali differenti, presentandosi pertanto come entità distinte (discrete) alcune di facile interpretazione, per esempio la paura, altre, come la tristezza, che richiedono una maggiore conoscenza etologica del cane. Le emozioni, comunque, sono dotazioni adattative fondamentali per il cane e saperle riconoscere è centrale per diversi motivi: 1) capire le disposizioni del proprio cane in un particolare momento e in una certa situazione; 2) costruire il modo corretto per coinvolgere il cane in un’attività definita; 3) evitare di mettere il cane in una condizione di disagio; 4) favorire i processi di apprendimento o insegnargli qualcosa. In genere le emozioni vengono anche suddivise in primarie – come la paura, il disgusto, la gioia, la rabbia, la tristezza – e in sociali – come la gelosia, il rancore, l’orgoglio, la tenerezza – quelle cioè che hanno bisogno di una dimensione sociale per presentarsi.
Il mio cane è geloso?
Mentre le emozioni di base o primarie sono ampiamente riconosciute nel cane, per quanto concerne le emozioni sociali vi sono divergenze tra gli studiosi. A mio avviso, si tratta di un falso problema, riconducibile al fatto che diamo troppa importanza a questo tipo di emozioni, che in realtà rappresentano anch’esse dei bisogni primari, come il cercare di monopolizzare il referente affettivo e di provare una sgradevole sensazione di emarginazione in caso contrario: è il caso della gelosia. Inoltre talvolta possiamo assistere a situazioni dove due o più emozioni si mescolano, dando vita a una sorta di cocktail emozionale, più complesso da riconoscere.
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Il brano è tratto da Le emozioni nel cane, collana Quaderni di cinologia, Apeiron 2019