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Il male oscuro dell’aggressività?

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Affrontando il tema dell’aggressività nel mondo animale, Manuela Macelloni ha incontrato David Morettini per parlare di aggressività e cercare di comprendere come questo elemento debba essere pensato alla luce dell’etologia del cane. Ne riportiamo qui un breve stralcio.

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David Morettini è educatore ed istruttore cinofilo Siua, conduttore di cani in progetti di Pet Therapy ed è laureato in filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Firenze.

Comprendere l’aggressività

Nel dialogo con David è emerso che una lettura univoca dell’aggressività è fuorviante non solo per la comprensione del fenomeno ma anche per il trattamento di questa. David ha confessato come da tempo ormai lui lavori preferenzialmente su soggetti che rivelano una gestione complessa di questo elemento ma, ha anche sottolineato, come lo stesso sia imprescindibile non solo nel cane ma nella concezione dell’animalità in genere.

Nell’intervista dichiara infatti: «A me piace lavorare con cani che hanno comportamenti aggressivi giacché sono quei soggetti che consentono di mettere in discussione quell’immagine artefatta, edulcorata, naïf del cane buono e cioè del cane sempre fedele e del cane avente costantemente un approccio positivo nei confronti delle persone anche quando queste si comportano in maniera negativa nei suoi confronti. Quindi il comportamento aggressivo ci consente di mettere in discussione un’immagine artefatta del cane e soprattutto del pet. Io apprezzo lavorare con questi cani perché mi consentono di avere uno strumento più incisivo nel tentare di far fare un cambiamento all’interno della relazione che emerge da nuove rappresentazioni all’interno del cane e delle persone».

Stereotipi e banalizzazioni

Oggi diventa però sempre più complesso offrire una lettura coerente del fenomeno giacché la nostra epoca pretende di vivere con i cani volendo annullare quelli che sono i tratti etologici caratteristici dell’essere cane, finendo così per banalizzarne l’effettiva natura. La svalutazione della loro reale condizione etologica avviene attraverso l’appiattimento delle identità proprie, secondo principi antropomorfici che riducono il cane a un’estensione del narcisismo umano o peggio ancora a parabola dei vuoti affettivi in cui ci rigetta la Tecnosfera.

Ma cosa è davvero aggressività?

Chi è realmente il cane oltre quella reificazione banalizzante a cui lo abbiamo condannato?

Risponde David Morettini: L’approccio cognitivo-zooantropologico implica necessariamente una revisione radicale della dimensione antropocentrica che si riflette poi anche sulle considerazioni che emergeranno sulla cinofilia che, appunto perché affrontata in termini cognitivi, esprimerà anche una precisa visione del mondo anti-specista.

Il comportamento aggressivo è una risposta funzionale e adattativa

Da un punto di vista etologico-biologico il comportamento aggressivo è una risposta funzionale ed adattativa a determinate situazioni ed è per lo più un comportamento che nasce da una scarica fisiologica e biologica nel cane, uno scaturire di elementi fisiologico-comportamentali dovuti a una situazione prevalentemente di pericolo. Questo è il modo in cui possiamo catalogare l’aggressività come dato oggettivo e come fatto.

Dopo di che ci si deve chiedere cosa significhi l’aggressività nel cane e se si vuole fare ciò è necessaria una premessa molto importante: vi è una differenza tra cane e pet che va sempre tenuta presente giacché è differente cosa rappresenti l’aggressività per un cane che vive all’interno di una sistemica familiare.

Il pet che, vivendo in famiglia, assume dei comportamenti aggressivi, esprime un conflitto nei confronti delle persone. L’aggressività è quindi interpretabile come una iniziale rottura relazionale che precipita in un conflitto di ruoli e di mancanze comunicative che si esprimono attraverso l’evento aggressivo.”

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Potete ritrovare l’intervista integrale a David Morettini sul n 22/2018 di Animal Studies.

Per info e abbonamenti alla rivista, potete visitare la pagina dedicata ad Animal Studies e sottoscrivere l’abbonamento (25 euro annuali per quattro numeri s.s. incluse) con un semplice click. Potete altresì contattare la redazione scrivendo ad animalstudiesrivista@gmail.com.

Giulia Ottogalli
Giulia Ottogalli
Sono una componente della redazione che si occupa di inserire i contenuti di Roberto Marchesini all'interno di questo blog. Auguro a tutti Voi una buona lettura!
http://www.siua.it