Un filo diretto con l'etologia cognitiva e relazionale

Filosofo, etologo e zooantropologo.
Da oltre vent’anni conduce una ricerca interdisciplinare volta a ridefinire il ruolo degli animali non umani nella nostra società.
Direttore del Centro Studi Filosofia Postumanista e della Scuola di interazione uomo-animale (Siua), è autore di oltre un centinaio di pubblicazioni nel campo della bioetica animale, delle scienze cognitive e della filosofia post-human.
È inoltre direttore della rivista “Animal Studies”, la Rivista Italiana di Zooantropologia (Apeiron).

Le eccezionali immagini aeree delle balenottere del Garraf

Balaenoptera physalus

di Roberto Marchesini

Quella dei droni è una tecnologia in continuo aggiornamento. In generale, ogni nuovo modello di drone monta una videocamera di qualità superiore rispetto ai modelli precedenti e possiede caratteristiche di volo superiori. I motori sempre più potenti e le batterie sempre più longeve gli consentono ai droni di volare sempre più a lungo e ai piloti in remoto di catturare video e immagini incredibili impossibili con le tecnologie precedenti.

Grazie a un drone, l’équipe scientifica dell’associazione barcellonese EDMAKTUB, che si dedica allo studio delle balene, per la prima volta ha captato le immagini di due balene mentre si alimentano in superficie presso la costa del Garraf.

Eduard Degollada, presidente di EDMAKTUB, ha dichiarato trattarsi della prima registrazione di immagini aeree a testimonianza diretta di questo comportamento della balenottera comune (Balaenoptera physalus).

In queste ultime settimane tra marzo e aprile, l’associazione aveva già avvistato molte balene che alimentarsi in quell’area, ma questo video, fornendo preziose informazioni sul comportamento alimentare, porta a conoscere meglio abitudini e dieta di questa specie.

Nelle immagini diffuse, tale comportamento è visibile molto chiaramente: le balene salgono in superficie, girano su se stesse e accelerano prima di aprire la bocca per ingurgitare svariate tonnellate di acqua. È visibile il corpo che si gonfia di liquido dalla mandibola fino alla zona ventrale per poi tornare alle dimensioni normali nel giro di pochi secondi, dopo che la bocca viene richiusa e l’acqua espulsa attraverso i fanoni, filtrando l’alimento che poi viene inghiottito.

Successivamente a queste immagini, lo stesso drone è riuscito a riprendere anche un gruppo di dieci balene riunite in gruppo ad alimentarsi insieme.

La balenottera comune è una specie migratoria che con i suoi ventiquattro metri di lunghezza rappresenta il secondo mammifero più grande, dopo la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus).

Dal 2014, grazie al Proyecto Rorcual, l’associazione EDMAKTUB studia il comportamento di questa specie insieme alle condizioni oceanografiche che ne rendono possibile la presenza in quest’area: ha così potuto stabilire che l’area marittima tra la Catalogna e le Baleari è zona di alimentazione, quindi di sosta, di questa balena, e non solo zona di passaggio, come si riteneva prima dell’avvio del progetto.

La balenottera comune è una specie a rischio di estinzione (si stima che sopravvivano dai 50mila ai 90mila individui), che popola le zone pelagiche, cioè il mare aperto a profondità ridotta, e di tanto in tanto si spinge verso le zone costiere con acque temperate o fredde.

Il Proyecto Rorcual è di vitale importanza per la sopravvivenza di questa specie nel Mediterraneo. La sua presenza era misconosciuta alla comunità scientifica, nonostante gli incontri con questi grandi cetacei nell’area del Garraf (tra Barcellona e Tarragona) siano del tutto comuni e i pescatori locali riportino di avvistamenti che risalgono a decenni addietro. Stranamente, i movimenti migratori della balenottera comune nel mediterraneo rimangono ancora scarsamente studiati.

Il progetto di EDMAKTUB è dunque il primo studio visuale e acustico dedicato alla presenza della  balenottera nel Mediterraneo, studio che si avvale anche dell’annotazione degli avvistamenti degli equipaggi delle imbarcazioni che attraversano quelle acque. Lo scopo è monitorare la presenza della balenottera in un’area di acque poco profonde (150-300 metri di profondità) lungo il territorio compreso tra le due province di Tarragona e Barcellona, in epoca primaverile, in un lasso di tempo che andrà dal 2014 al 2019.

Una migliore comprensione dell’eco-etologia di questa specie consentirà di tracciarne le rotte migratorie lungo il bacino del Mediterraneo Occidentale, tracciando e identificando gli individui nel momento in cui attraversano il Mare Iberico. Si potrà così determinarne la presenza numerica, la distribuzione, l’utilizzo dell’habitat, i comportamenti e la durata del soggiorno in comparazione con le variabili oceano-fisiografiche.

Fonti: lavanguardia.com, edmaktub.com, dronethusiast.com

Immagine di copertina: Foto EDMAKTUB

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