
di Sarah Schweig

Appena arrivato al santuario Mefou, in Camerun, non si lasciava toccare da nessuno. A quel momento, aveva già visto e vissuto il peggio che l’essere umano possa compiere alla sua specie.
Farah, così è stato chiamato, è un giovane scimpanzé che, nel settembre scorso, all’età di dieci mesi, era stato confiscato a un uomo che lo portava in giro chiuso in una borsa con l’intenzione di venderlo come animale d’affezione.
Durante la cattura del piccolo, l’uomo ne aveva ucciso la madre. Da quel momento in poi, Farah aveva vissuto incatenato all’interno di una casa, fino all’esecuzione del sequestro.
“Era esausto e molto provato, gli abbiamo dato cibo e acqua e poi lo abbiamo velocemente portato alla nursery dove Romain, il suo custode, lo avrebbe accudito e fatto riposare”, avevano dichiarato i soccorritori.
Il salvataggio è avvenuto grazie ai volontari di Ape Action Africa che lo hanno portato al rifugio.
“Stanco, arrabbiato e in preda al panico, non c’è da stupirsi che abbia rifiutato il nostro direttore mentre cercava di farlo uscire dal retro dell’auto su cui era stato caricato; e anche successivamente, quando la nostra direttrice Rachel ha tentato di avvolgergli intorno i lembi della coperta per farlo dormire meglio, Farah l’ha scacciata. Questo è il prezzo che devono pagare per il traffico illegale di animali”.
Farah era fuori pericolo, ma ha avuto bisogno di tempo per rendersene conto. Quando Romain lo ha posto nel giaciglio preparato di fresco, Farah ancora tremava. E non voleva che nessuno lo toccasse.
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Nel momento in cui Rachel è riuscita a sfiorarlo per farlo bere da un biberon, il piccolo ha iniziato a rilassarsi. Più tardi, Romain è riuscito ad avvicinarlo e a proporgli dei giocattoli, che Farah ha mostrato di apprezzare molto nel masticarli, dato che i primi denti definitivi cominciavano a spuntare.
Dopo circa tre mesi, il giovane scimpanzé ha iniziato ad affidarsi alle persone intorno a lui: Romain poteva cingerlo con il braccio, cosa che sembrava rilassare il piccolo. Finalmente, iniziava anche a interagire con altri scimpanzé.
Farah al santuario: le condizioni al momento dell’arrivo e i nuovi legami stretti con altri scimpanzé del rifugio
Farah ha subito un trauma inguaribile e rimarrà al santuario dove i suoi soccorritori continueranno a prendersi cura di lui.
Attualmente, migliaia di scimpanzé corrono gli stessi pericoli in cui si è trovato Farah per colpa del bracconaggio e del commercio illegale di animali, a cui si va ad aggiungere la distruzione del loro habitat per mano dell’uomo.
(trad. Roberto Marchesini)
Fonte di testo e immagini: thedodo.com