
In questo periodo, in tutta Irlanda, i canili si stanno riempiendo, mentre nelle case le persone fanno posto per il cucciolo di Natale in arrivo.
Al centro di Welfare Animale di Wicklow, in Irlanda, un altro cane sta per essere abbandonato: ha tre anni.
Fiona Gammell, che lavora nel campo del benessere animale da più di quarant’anni, dice che si tratta di una nuova moda dettata dalla cultura dell’usa e getta.
“È un fenomeno abbastanza recente”, afferma, “ho cominciato a notarlo in questi ultimi anni. Tutto è diventato bene di consumo. Qui abbiamo già iniziato. Ho appena accolto un cane di tre anni, abbandonato dalla famiglia, che vuole comprare un cucciolo.”

“È ignobile, disgustoso. Proprio nel momento in cui un individuo, umano o non umano che sia, inizia ad invecchiare e ha più bisogno di sentirsi circondato dalla sua famiglia, proprio in quel momento viene abbandonato”.
Fiona spiega che i cani lasciati presso il suo centro rimangono emotivamente devastati.
“Se le persone vedessero in che modo rimangono sconvolti e con il cuore spezzato quei cani che loro abbandonano in canili e rifugi, ci penserebbero due volte”, continua.
Gammell vuole mantenere separate le varie situazioni, il trend di abbandoni pre-natalizio da quelle che lei definisce “situazioni comprensibili”, in cui le persone devono rinunciare al loro cane per problemi familiari gravissimi come decessi e malattie in famiglia.
I cani vengono abbandonati presso i canili, presso qualunque rifugio per animali che li accetti e nelle aree da campeggio.
Le aree da campeggio sono gettonate per il fatto che alcuni centri di recupero chiedono il pagamento di 200 euro per le prassi di inserimento microchip, sterilizzazione, vaccinazione e riaffidamento del cane.
“Non si tratta di ricchi o poveri”, spiega, “è un atteggiamento generalizzato: se qualcosa non ci piace più, ce ne liberiamo. Fino a qualche tempo fa avrei detto che si trattasse di mancanza di conoscenza, ma oggi dico che si tratta di disinteresse. Le persone si prendono quello che vogliono, fanno quello che vogliono per loro stesse e per seguire le mode, non sono davvero interessate ai cani.”
Un notevole contributo a questo trend è il grande numero di fabbriche di cuccioli che operano in Irlanda.
Gammell spiega come la maggior parte dei cuccioli che escono da quelle fabbriche si porti dietro altissimi rischi di sviluppare malattie, provenendo da allevamenti in cui i riproduttori sono già malati.
Poi questi cuccioli crescono e, quando cominciano ad ammalarsi e ad avere bisogno di cure veterinarie, vengono a loro volta abbandonati, mentre i loro ex proprietari ritorneranno a quelle stesse fabbriche per acquistare un altro cucciolo nel periodo di Natale.
“Tutti vogliono il cagnolino piccolo bianco e morbido per colpa di queste fabbriche”, dice Gammell. “Le fabbriche di cuccioli hanno reso invisibili i cani dei rifugi. Il problema si risolverebbe all’istante se la gente si rendesse conto che acquistare un cane in una fabbrica di cuccioli è sbagliato.”
“Le persone credono che i cani di canile siano pericolosi, che mordano, che siano malati e non adatti a vivere in casa, ma è solo un pregiudizio, non è certo la realtà.”
Gammell invita sempre le persone a riflettere bene prima di lasciare i loro cani anziani nei canili, perché i cani anziani non si rassegnano all’abbandono e soffrono tantissimo.
“Per cani di dieci, dodici anni, essere abbandonati nel box di un canile è devastante. Mi odio per quello che sto per dire, ma ritengo che sarebbe meglio per loro ricevere l’iniezione letale.”
(trad. della redazione)
Fonte: irishexaminer.com
Immagine di copertina: un cucciolo al Wicklow Animal Welfare. Foto ©Nick Bradshaw