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Piano Lupo: rinviato l’accordo Stato-Regioni

piano lupo

Rinviato l’accordo sul piano lupo nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 6 dicembre, in quanto “ci sono pareri discordanti”, spiega Giovanni Toti (presidente della Liguria) vicepresidente della Conferenza delle Regioni, perché “non c’è un’intesa unanime”.

“C’è chi è più penalizzato – aggiunge Toti – come le regioni agricole del Nord, ci sono altre regioni dove le ragioni degli ambientalisti hanno fatto più breccia: vi è tutto un lavoro ancora da fare”.
Anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, evidenzia che “non vi è accordo tra le Regioni quindi è inutile andare a disputare su una questione che è meglio approfondire ulteriormente”.
Così Bonaccini al termine della Conferenza Stato-Regioni ribadisce il rinvio sulla nuova versione del Piano Lupo: “Rinviamo il punto, non vi è una condivisione unanime tra le diverse regioni e vogliamo ulteriori approfondimenti. Incontreremo le associazioni nei prossimi giorni”.
Alla riunione odierna ha partecipatro l’assessora della Provincia autonoma di Bolzano, Martha Stocker, in rappresentanza del collega Arnold Schuler, che sottolinea come anche l’attuale versione del piano non consenta una adeguata tutela per gli animali di allevamento. Schuler ha anche inviato una lettera ai membri della Conferenza Stato-Regioni per chiedere regole condivise nella gestione del lupo: “Il piano deve essere realistico e attuabile, compresa la possibilità dei prelevamenti”. Tra il 2010 e il 2016 si è registrata annualmente la presenza di 2 o 3 esemplari di lupo in Alto Adige, “quest’anno erano già 7 o 8. Servono chiare competenze a livello locale nella gestione dell’animale nei 1736 alpeggi dove pascolano mucche e pecore, perchè la situazione non si combina con lo sviluppo del lupo”, conclude Schuler. “Un piano non aggiornato, ambiguo, privo di adeguata copertura finanziaria, lesivo dell’autonomia e della specificità dei diversi territori. Ecco perché la Regione Veneto ha ribadito anche oggi il proprio dissenso”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan.“Sono soddisfatto che la decisione sul piano formulato dal ministero dell’Ambiente sia stata rinviata a tempo indeterminato – ribadisce Pan – perchè si tratta di un documento datato, costruito con dati generici e non aggiornati. Basti pensare che, per quanto riguarda il Veneto, il piano evidenzia solo la presenza del branco in Lessinia, mentre la situazione attuale vede la presenza di altri 5 branchi riproduttivi tra Lessinia orientale, Altopiano di Asiago, Massiccio del Grappa, Valbelluna e Val di Fassa. Inoltre – rileva Pan – il piano non è chiaro su chi debba pagare i costi del programma di monitoraggio genetico, né riconosce sufficiente autonomia alle Regioni e alle Province autonome nell’adattare le azioni risarcitorie e gli interventi di prevenzione alle esigenze dei propri territori. Ma il punto più debole del piano proposto dal ministero dell’Ambiente – aggiunge Pan – sta nell’aver subordinato l’eventuale autorizzazione in deroga a contenere la presenza del lupo alla preventiva adozione di strumenti di prevenzione. Un principio inattuabile, là dove le azioni di prevenzione (recinti elettrificati, cani pastore, ricoveri notturni e strumenti di dissuasione) risultino inapplicabili e inefficaci”.

La LAV (Lega Anti Vivisezione), il 6 dicembre, ha incontrato alcuni Presidenti di Regione all’ingresso della conferenza di preparazione all’incontro del pomeriggio, ha fatto pressione attraverso colloqui diretti e con la campagna social #CacciaunNO. “LAV, pur soddisfatta, continuerà a vigilare con la massima attenzione su questo tema – scrive la ong in una nota -. Un risultato importantissimo, che scongiura ancora una volta quella che sarebbe stata una gravissima apertura al ‘bracconaggio di Stato’, dimostrando chiaramente quale sia la posizione della maggioranza delle Regioni, e dei cittadini da esse rappresentati.

L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime in una nota “apprezzamento per la decisioni presa oggi dalla Conferenza Stato-Regioni di rinviare il voto sul piano lupi. In particolare, l’associazione raccoglie l’invito espresso dal presidente Bonaccini e conferma la propria disponibilità a incontrare le istituzioni per trovare una soluzione condivisa, ma senza alcuna possibilità di uccisioni”. “Non solo convivere con i lupi è possibile, ma ci sono anche – spiega l’ENPA – metodi scientifici non cruenti ed efficaci che permettono di evitare possibili situazioni problematiche. Da mesi il ministro Galletti, venendo meno ai propri doveri istituzionali, rifiuta di interloquire con il mondo animalista e ambientalista. Un rifiuto di dialogo di cui si avvantaggiano gli allevatori estremisti e i bracconieri. Ci auguriamo di cuore che le parole di invito al confronto pronunciate oggi dal presidente Bonaccini aprano una fase nuova”.

Fonte: regioni.it/newsletter n. 3283
Immagine di copertina: 3.bp.blogspot.com