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Dammi spazio!

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Per il gatto, solista nell’azione come nella risposta, lo spazio rappresenta la risorsa più importante, la misura di agibilità.

Rispettare gli spazi significa comprendere che il gatto desidera vivere in un ambiente caratterizzato da diverse funzioni d’uso – la cucina, il bagno, la camera da letto – che non possono vedere una promiscuità, come il porre la cassetta igienica accanto alla ciotola del cibo. Per il gatto lo spazio non ha una proprietà esclusivamente fisica, definita dalle tre dimensioni, ma soprattutto una connotazione situazionale.

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La discrezione sta perciò anche nella disponibilità ad accettare, per quanto possibile, le attribuzioni che il micio ha definito ai diversi angoli della casa, anche quando ci sembrano strani o pittoreschi. Per esempio, ci sono gatti che amano riposare sopra un armadio, altri che s’infilano dentro un vaso, altri ancora che sembrano bibliofili accaniti tanto forte è per loro l’appeal delle scansie dei libri. Se tutto ciò non provoca grossi problemi, direi che rispettare le scelte dei gatti in fatto di ripartizione dell’ambiente è già un buon passo verso la corretta convivenza.

Sbagliato è rinchiudere il gatto in una stanza – e purtroppo questo non è infrequente – perché ciò significa impedirgli quella disponibilità dell’ambiente che, viceversa, è connaturato in lui. Anzi, sarebbe buona cosa prevedere più zone di riposo, più cassette per le deiezioni, più luoghi dedicati alle diverse attività motivazionali. Tale attenzione diventa poi fondamentale se in casa si ospita più di un gatto.

La predisposizione di un ambiente capace di assicurare al gatto momenti per sé, può essere anche occasione di arredo, come dimostrano molte soluzioni interessanti che prevedono l’allestimento anche in verticale dell’abitazione. Non va dimenticato, infatti, che lo spazio di un gatto è tridimensionale e lui desidera fortemente muoversi in queste tre dimensioni che lo tranquillizzano in termini di serenità, privacy e gratificazione. L’esigenza del riposo viene in tal modo favorita, e in più si consente al gatto di fare quella ginnastica funzionale che sta alla base del suo benessere.

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Il movimento è importante quanto il riposo, non solo perché svolge una funzione di rilassamento attraverso i mediatori endorfinici, ma altresì perché permette al gatto di esprimere le sue euforie dopaminiche, di raggiungere stati di appagamento motivazionale, in virtù del sistema serotoninergico, e di permettere alla pompa muscolare di svolgere la sua funzione di supporto al sistema cardiocircolatorio e di attivazione del sistema linfatico. Purtroppo, anche in questo, i gatti che vivono all’interno di un appartamento non sempre sono in grado di espletare in pienezza esigenze che hanno rilevanza consistente nel loro benessere.

Tratto da L’identità del gatto

Sofia Calistri
Sofia Calistri
Sono una componente della redazione che si occupa di inserire i contenuti di Roberto Marchesini all'interno di questo blog. Auguro a tutti Voi una buona lettura!
http://marchesinietologia.it