
Quando, a partire dalla terza settimana di vita, il micio apre in modo completo le sue finestre sul mondo, immediatamente comincia il suo percorso di familiarità rispetto alla sensibilità agli stimoli e all’individuazione dei referenti.
Per questo è molto importante che fin dall’inizio il gattino:
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- sia inserito all’interno di un contesto normostimolante, ovvero non povero né eccessivo in termini di sollecitazione sensoriale, al fine di costruire un filtro emozionale che crei tolleranza ovvero non suscettibilità emotiva fino a un certo gradiente di esposizione, sia rispetto ai rumori del mondo che alla tolleranza somestesica;
- abbia contatti con l’essere umano in modo tale da farsi un’idea sociale della nostra presenza e quindi sviluppi un buon livello di socievolezza verso l’umano, in tutti i suoi aspetti di presenza e di espressione comportamentale.
Anche riguardo al carattere di socievolezza – che riguarda la tendenza a ricercare l’essere umano, a vivere un’affiliazione profonda, a lasciarsi prendere in braccio, ad avere familiarità degli stili umani – ci troviamo di fronte a un insieme di passi e di esperienze che influenzano in modo consistente la predisposizione del micio. Di certo è importante che il cucciolo abbia la possibilità di incontrare l’umano già in corso della prima socializzazione, ma non dobbiamo dimenticare che anche le relazioni materna e di cucciolata offrono importanti contributi per costruire la disponibilità e la competenza sociale del gatto.
Il periodo migliore per l’adozione è tra l’ottava e la nona settimana di vita, non prima, altrimenti il cucciolo avrà un deficit di educazione materna e uno scarso equipaggiamento d’interazione di cucciolata, una mancanza che produrrà problemi d’interazione anche con l’essere umano.
Se pertanto sarà fondamentale che nei primi due mesi di vita il micio entri in contatto con la nostra specie, è tuttavia indispensabile che non lo si distacchi precocemente dalla madre e dalla cucciolata, perché anche questa esperienza contribuisce alla formazione di un’individualità ben corredata alla relazione sociale.
Tratto da L’identità del gatto