
Una coppia dello Stato di Washington era in macchina, in attesa dell’uscita dei figli da scuola, quando ha visto un animaletto uscire fuori dal nulla dal cofano. Si trattava di una donnola con in bocca il suo cucciolo. Incuriositi dalla scena, hanno aperto il cofano e fatto una scoperta incredibile. Sul motore della loro auto c’era infatti un’intera cucciolata rannicchiata. Forse l’ambiente si era fatto troppo caldo e mamma donnola ha cercato una via di fuga per lei e i suoi cuccioli, mettendone in salvo solo uno per poi scappare spaventata alla vista degli umani.
E i quattro orfani erano così piccoli da far pensare che fossero venuti al mondo da pochi giorni, proprio nella loro macchina parcheggiata sul vialetto di casa. Per fortuna, la famiglia sapeva esattamente cosa fare: ha subito contattato gli esperti di fauna selvatica del Squirrel Refuge di Vancouver, capoluogo della contea di Clark, che ha preso in carico i cuccioli per poi trasferirli nel centro di riabilitazione A Soft Place To Land della città di Graham.
«Sono così incredibili!», racconta Jasmine Fletcher Glaze, fondatrice del centro. «Quando sono arrivati da noi, pesavano appena 10 grammi l’uno e li abbiamo dovuti alimentare ogni ora». E nonostante la brutta avventura e la prematura separazione dalla madre, giorno dopo giorno stanno diventando più forti. Le donnole appartengono alla famiglia dei Mustelidi: da adulti raggiungono i 30 centimetri, di cui quattro di coda e «spesso vengono viste come parassiti. Ma in realtà sono animali molto docili nonché creature benefiche da tenere intorno a noi».
Per esempio, «una donnola nome Norman, che è stata curata e rimessa in libertà dal nostro centro lo scorso anno, ancora torna a farci visita. Va a caccia di topi e poi si mette a dormire sulla sua amaca in giardino. E da qualche tempo porta con lei anche un altro amico selvatico». Da adulti «sono animali che vivono liberi, non sono da coccole e carezze, ma a me piace averli intorno», confessa Jasmine. E proprio come Norman, lo stesso sarà per questi quattro fratellini. «Appena avranno gambe abbastanza grandi per andare lontano, saranno libere di farlo. Speriamo in circa due mesi di poterli lasciare liberi vicino alla proprietà della famiglia dove sono nati, per dargli l’opportunità di riunirsi con la madre e il fratello».
Fonte originale: La Stampa