
Pochi si rendono conto che tra le fonti di benessere più importanti della vita animale c’è l’estetica ovvero la soddisfazione sensoriale, quel piacere che si prova quando ritroviamo nella realtà esterna determinate tipologie di stimoli.
Anche in noi certi odori, sapori, suoni e immagini, non solo fanno emergere dei significati, ma altresì presentano legami specifici con le emozioni e soprattutto sono fonti di piacere in modo diretto, come può essere il sapore dello zucchero, l’odore dei fiori, il canto di una capinera, l’immagine di un tramonto.
Gli organi sensoriali non hanno solo una funzione di monitoraggio (estesica) vale a dire di fornire informazioni sulla realtà, ma anche una funzione gratificatoria (estetica) nel darci piacere e quindi orientarci verso certe cose o certe situazioni e allontanarci da altri. Spesso togliamo al cane una delle fonti più importanti di piacere, vale a dire la gratificazione sensoriale, quando non gli si consente di entrare in relazione con quegli elementi stimolativi che fanno parte delle sue aspettative.
Un cane ha bisogno di frugare con il naso un letto di foglie autunnali, di riempirsi gli occhi di un paesaggio boschivo, di sentire il contatto dell’erba sul corpo correndo in un prato, di ascoltare i suoni di un paesaggio rurale, di sentire sotto i polpastrelli il terreno umido, di nutrirsi dei piccoli movimenti di altri animali sul bordo di un fosso. Tutto questo in genere gli viene negato compromettendo il suo benessere estetico.
In fondo anche noi umani ci rilassiamo osservando un paesaggio e cambiamo umore quando in primavera iniziamo a sentire il canto degli uccelli e il profumo dei fiori. Una giornata all’aria aperta ha per il cane un ristorno di gratificazione che lo ripaga e gli dà la possibilità di emendare lo stress e le frustrazioni che inevitabilmente il vivere comporta.
È importante per il cane fiutare, che non significa solo usare il naso ma sporgersi attraverso il naso, esattamente come facciamo noi quando ci soffermiamo a osservare un tramonto. E sporgersi significa avere il tempo per rimanere in quell’attività, come noi evitiamo di ingurgitare velocemente il cioccolatino e lo teniamo più possibile a contatto con le papille gustative.