
Articolo tratto da: Animal Studies – Rivista italiana di antispecismo
Gli animali utilizzano la comunicazione per raggiungere un particolare obiettivo: diciamo che è un modo più conveniente e più parsimonioso di ottenere qualcosa da qualcun altro rispetto all’interazione, perché comporta meno rischi e richiede un minor dispendio di energia. La comunicazione porta vantaggi a chi la produce, sempre, anche quando apparentemente sembra esporre l’individuo a un maggior carico di rischi o chiedergli un supplemento di risorse. Avvisare significa infatti attirare su di sé l’attenzione del predatore e tuttavia, dalle ricerche effettuate su molte specie – come i suricati o i cercopiteci – che presentano individui sentinella all’interno della comunità, si è potuto riscontrare che, chi è di guardia e avvisa il gruppo, ha molte più opportunità di sfuggire all’attacco del predatore. Nascono così meravigliosi altruismi, coerenti peraltro con l’egoismo replicativo che detta le sue inflessibili leggi affinché un carattere possa essere mantenuto. Spesso la comunicazione supera la barriera della specie e apre curiosi dialoghi tra preda e predatore.
La mano invisibile della selezione non produce armonia o perfezione, ma nella lotta agli armamenti crea perlomeno condizioni di parità. Ma è qui che s’inserisce la comunicazione transpecifica, quando è conveniente dichiararsi prima di un confronto. Anche i balzi in alto delle gazzelle di Thomson alla presenza di un ghepardo, dall’indubbio significato comunicativo, sembrano uno spreco di risorse, ma al contrario fungono da segnale di condizione di ottimalità fisica, scoraggiando le mire del predatore. Stessa cosa può dirsi per le vocalizzazioni prolungate dell’allodola alla presenza del falco lodolaio: «sono in perfetta forma, inutile cercare di raggiungermi, nell’inseguimento ci rimetteremo entrambi». Ecco il punto: nella comunicazione occorre arrivare a un accordo, una sorta di danza coevolutiva tra mittente e destinatario. È così che può nascere un codice, vale a dire un apparato che svolge la funzione di trasmettere contenuti: la comunicazione riposa sul cuscino semiotico.
Lo sviluppo di precisi codici s’incastra all’interno della logica negoziale tra opposte esigenze che sempre caratterizza la filogenesi: è necessario trasmettere un contenuto al destinatario, ma evitare di essere captati da un ricevente potenzialmente pericoloso. La comunicazione nel mondo animale diventa raffinata arte di codifica e decodifica lungo le strettoie dei canali sensoriali specie specifici e sotto la pressione selettiva degli incomodi spioni. È così che i grandi erbivori della savana hanno posizionato i loro segnali d’allarme nella banda degli infrasuoni, non udibili dai grossi carnivori. Un’altra caratteristica della comunicazione è il principio di verità o di verosimiglianza giacché, come racconta la fiaba, se ripeti un segnale inutilmente, se verrai scoperto in flagranza e sbugiardato, poi perderai di credibilità e si azzereranno tutti i vantaggi insiti nella comunicazione.
D’altro canto il paradigma della sub-ottimalità performativa, vigente tra i viventi, imperfetti per definizione darwiniana, ci mostra non pochi esempi di tentativi di millantare, forviare, distrarre, confondere, barare, nascondere, fingere, per cui altrettanto corposi sono le dinamiche evolutesi proprio allo scopo di mettere alle strette chi tenta di cambiare le carte in tavola.
Animal Studies – Rivista italiana di antispecismo – diventa una progetto Siua. Abbonati anche tu!!
Per saperne di più scrivici a animalstudiesrivista@gmail.com
Da quest’anno la Scuola di interazione uomo-animale (Siua) gestirà Animal Studies, curando l’amministrazione di tutti gli abbonati e dei numeri arretrati della rivista. Dopo tre anni di Direzione editoriale, Siua è diventata responsabile dell’intero progetto, sia per quanto concerne la scelta dei contenuti, sia per quanto riguarda la produzione e la distribuzione della rivista. Il progetto richiede molto sforzo (in termini di risorse investite) da parte dell’Istituto ma lo sosterremo con impegno e determinazione perché crediamo che Animal Studies sia uno strumento molto prezioso per la divulgazione delle tematiche legate al rapporto tra umani e non-umani.
La rivista avrà, inoltre, un taglio maggiormente zooantropologico per soddisfare l’interesse dimostrato dagli attuali abbonati verso l’eterospecifico. I titoli in programma per il 2017 sono stati pensati proprio in questa direzione.
Acquisto dell’annualità del 2017 (4 numeri): €25, anziché €40
È un piacere inoltre, poter comunicare che a tutti i nuovi e vecchi abbonati che rinnoveranno l’abbonamento 2017, verrà inviato in regalo il secondo libro della collana “Pensieri” edito da Apeiron, ovvero “Pensieri sull’animalità” di Roberto Marchesini.
Per saperne di più scrivere a animalstudiesrivista@gmail.com
Numeri arretrati
Siua ha, inoltre, rilevato l’intero magazzino della casa editrice e questo ci permette di offrirti la possibilità di recuperare tutti i fascicoli (16 in totale) pubblicati dal 2013 al 2016. Da quest’anno sarà possibile recupereare tutti gli arretrati ad un prezzo formidabile…come fare? Ti proponiamo un’offerta eccezionale che ti consentirà di rinnovare la tua collezione con uno sconto pari al 35% o di acquistare le annualità arretrate con uno sconto pari al 50%:
- Acquisto di un’annualità arretrata (4 numeri): €25, anziché €40
- Acquisto dell’annualità del 2017 (4 numeri) e di due annualità arretrate (8 numeri): €60, anziché €120
- Acquisto dell’annualità del 2017 (4 numeri) e di tre annualità arretrate (12 numeri): €80, anziché €160
Per saperne di più scrivere a animalstudiesrivista@gmail.com