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Animali di città

gli animali di città e la relazione con l'uomo

Una città degli animali: sembra quasi inverosimile pensarlo e soprattutto per noi occidentali che storicamente abbiamo lottato per allontanare ogni forma di ruralità dalle nostre vite cercando di costruire una città a misura nostra e tutta per noi! In quei grandi agglomerati di cemento che sono le nostre città, che ne è degli animali? A un primo sguardo sembrano essere spariti, qualche traccia solo nei cani portati a fare la passeggiata quotidiana lungo i nostri marciapiedi e qualche ombra felina di gatti alle finestre intenti a scrutare il passaggio di macchine e passanti…

Se però diventiamo degli etologi metropolitani capaci di osservare il mondo con altri occhi saremo davvero sorpresi della quantità di specie animali che condividono con noi gli spazi urbani. Tantissime specie che non solo vivono vicino a noi ma che hanno saputo fare della tessuto cittadino una risorsa. L’hanno saputo fare anche se spesso nelle città, gli animali hanno subito una vera e propria stigmatizzazione. Pensiamo al fastidio che molte persone provano quando in una piazza si trovano faccia a faccia con un piccione: animale che viene associato per antonomasia a un’idea di sporcizia e vettore di malattia. Molti pensano che la città sia una sorta di antroposfera dove solo gli umani hanno diritto di cittadinanza, senza rendersi conto che in realtà l’ambiente urbano è ricchissimo di specie.

Siamo soliti stigmatizzare la loro presenza come incomodo problema di igiene urbana, ma ancora una volta pecchiamo di ignoranza: se non ci fossero i gatti liberi delle colonie dovremmo fare i conti con il proliferare dei roditori e ugualmente se non ci fossero passeri e colombi a fare da spazzini rispetto al pullulare di residui organici ci troveremmo di fronte a ben altri problemi. In città, come altrove, la vita si gioca sugli equilibri e ogni parte di questo sistema è collegata al tutto più ampio. Qualche esempio: i passeri di città si differenziano dai loro simili di campagna per il solo fatto che mentre nei giardini urbani essi arrivano a rubarti il cibo dalle mani, lungo i fossi rurali i secondi fuggono non appena si varca la soglia di una decina di metri da loro.

Nelle città gli animali hanno imparato a “cavarsela”, sono diventati nuovi nomadi mostrando una adattabilità etologica e una capacità di inventiva incredibile. Le cinciallegre hanno scoperto come aprire le bottiglie del latte, i passeri come compiere incursioni e sacchetti all’interno delle case, le volpi a rovistare nei bidoni della spazzatura, i ratti a evitare le esche avvelenate e potrei continuare con tantissimi altri esempi…

Per contro però i palazzoni a vetri che riflettono la luce diventano trappole micidiali per molti uccelli, la velocità degli autoveicoli non viene considerata da quasi tutti gli animali, uccelli compresi, i rifiuti spesso possono causare avvelenamenti e morti, l’irrorazione di pesticidi nella stagione primaverile fa vere e proprie stragi. Le città sono laboratori etologici dove la sperimentazione è tutto. Gli uccelli imparano che è più comodo servirsi di un sacco di iuta piuttosto che intrecciare un nido, le vespe preferiscono le pescherie agli agguati per fare il bottino di carne per le loro larve, i gatti prolungano i loro comportamenti infantili che assicuravano cibo con molta più pregnanza dei comportamenti di caccia. Anche il confine di specie diventa sempre più labile: gatte che cercano di allattare i cuccioli di cane, uomini che trattano i proprio animali come se fossero dei bambini (e spesso, proprio per questo operano su di loro gravi maltrattamenti). Il tessuto urbano è il magma che travolge ogni staticità, inventa e chiede di vivere di continui espedienti.

Ma la città degli animali è anche la bellezza delle piroette e del garrire dei rondoni, il chiassoso frullo dei passeri tra le articolazioni dei tetti, il richiamo strozzato dei verdoni. È allora che ci rendiamo conto di quante spoglie sarebbero le nostre città senza animali. Gli animali portano vita alle città.

Benedetta Catalini
Benedetta Catalini
Sono una componente della redazione che si occupa di inserire i contenuti di Roberto Marchesini all'interno di questo blog. Auguro a tutti Voi una buona lettura!
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