
“Dopo una straordinaria mobilitazione sui social, molti personaggi del mondo dello spettacolo adesso si rivolgono in prima persona al nostro Ministero della Salute e alle autorità ungheresi, affinché una giumenta riscattata da proprietari, al momento disperati, a un’esistenza di maltrattamenti, non venga inutilmente uccisa.
Ma resta a tutt’oggi fermo il no, firmato dal direttore generale della Sanità animale e del farmaco veterinario Silvio Borrello, all’asilo di Csinska, né le autorità sanitarie italiane e quelle ungheresi, e neppure l’Ambasciata di Ungheria a Roma, hanno finora risposto alle lettere aperte e richieste di incontro da parte delle associazioni protezionistiche…”
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