
Se c’è un concetto che ha mistificato e banalizzato la relazione tra l’uomo e le altre specie non vi è dubbio che sia quello di “pet“. Dopo l’animale automa di Cartesio, l’animale pet è la più grande mistificazione del ruolo referenziale svolto dall’alterità animale. L’animale pet – scaldino affettivo o surrogato di relazioni deficitarie – è la negazione del concetto di alterità. E mi dispiace tradire quello che penso e parlare di pet therapy, solo per farmi capire.
Per la zooantropologia che professo considerare l’animale un pet equivale a negare il principio referenziale stesso: la relazione vale se in grado di far esprimere la soggettività e la diversità dell’eterospecifico. Vedere la relazione come semplice luogo di carezze e affettività significa svuotarla di ogni contenuto dialogico. E tuttavia bisogna farsi capire, accettare compromessi, rimanere all’interno di modi di dire che ti consentano di dialogare col mondo… Ma quanta fatica!