Medicina e Multiculturalismo
Dilemmi epistemologici ed etici nelle politiche sanitarie
Prefazione di: Sebastiano Maffettone
Saggi di: Mariano Bizzarri, Laura Canavacci, Franco Manti, Roberto Marchesini,
Salvatore Panico, Raffaele Prodomo, Maria Antonietta la Torre
Stampato: 2000 – Apeiron Editoria
Pagine 202
Prezzo Promozionale: € 8,00
Costi di spedizione in Italia inclusi
Nonostante i tanti innegabili progressi nel campo della diagnosi e della terapia e l’imponente sviluppo tecnologico a essi associato, la medicina non è affatto in buona salute!
La pratica medica ordinaria e contestata e criticata da svariati e a volte opposti punti di vista. Da un lato la cosiddetta evidence base medicine ne sottolinea lo scarso rigore scientifico, con il persistere da parte di molti medici e strutture di ricovero in atteggiamenti diagnostici e terapeutici dettati dall’abitudine o dalla consuetudine piuttosto che da fondate prove di efficacia. Dall’altro lato la diffusione sociologicamente documentata delle cosiddette medicine alternative o non convenzionali pone il problema di scelta sia a livello individuale che di politiche pubbliche tra modi culturalmente diversi di intendere i termini chiave di ogni politica sanitaria: salute e malattia. Sembra di essere implacabilmente presi nella morsa tra la Scilla di vecchi e nuovi positivismi e la Cariddi della deriva post-moderna.
Proprio per sfuggire alle insidie di tale dicotomia teorica la domanda che ci si è posti nell’immaginare questo lavoro comune è stata la seguente: i conflitti epistemologici, etici e politici, che scaturiscono da questo miscuglio esplosivo sono radicalmente insanabili o modelli teorici inizialmente alternativi possono essere integrati in una comune cornice di senso?
Con il contributo di autori provenienti da esperienze culturali diverse, che vanno dalla sociologia alla medicina e dalla filosofia all’antropologia, si è abbozzata una prima ricognizione di un problema che, molto probabilmente, sarà sempre più spesso all’ordine del giorno dell’agenda politica dei paesi occidentali ed economicamente sviluppati.
La pratica medica ordinaria e contestata e criticata da svariati e a volte opposti punti di vista. Da un lato la cosiddetta evidence base medicine ne sottolinea lo scarso rigore scientifico, con il persistere da parte di molti medici e strutture di ricovero in atteggiamenti diagnostici e terapeutici dettati dall’abitudine o dalla consuetudine piuttosto che da fondate prove di efficacia. Dall’altro lato la diffusione sociologicamente documentata delle cosiddette medicine alternative o non convenzionali pone il problema di scelta sia a livello individuale che di politiche pubbliche tra modi culturalmente diversi di intendere i termini chiave di ogni politica sanitaria: salute e malattia. Sembra di essere implacabilmente presi nella morsa tra la Scilla di vecchi e nuovi positivismi e la Cariddi della deriva post-moderna.
Proprio per sfuggire alle insidie di tale dicotomia teorica la domanda che ci si è posti nell’immaginare questo lavoro comune è stata la seguente: i conflitti epistemologici, etici e politici, che scaturiscono da questo miscuglio esplosivo sono radicalmente insanabili o modelli teorici inizialmente alternativi possono essere integrati in una comune cornice di senso?
Con il contributo di autori provenienti da esperienze culturali diverse, che vanno dalla sociologia alla medicina e dalla filosofia all’antropologia, si è abbozzata una prima ricognizione di un problema che, molto probabilmente, sarà sempre più spesso all’ordine del giorno dell’agenda politica dei paesi occidentali ed economicamente sviluppati.