
Le diverse funzioni complessive – come la percezione, la configurazione endocrina, l’intelligenza, l’orientamento gastroenterico, lo stile locomotorio – sono state forgiate nelle varie specie secondo coordinate di correlazione adattativa a stili e ambienti di vita differenti. Se posso affermare che la capacità olfattiva di un cane e’ superiore a quella umana, non posso tuttavia affermare che il cane sia superiore all’uomo nella percezione come funzione complessiva di interfaccia e monitoraggio della realtà esterna. Sembra una banalità e lo è di fatto per chiunque abbia minimamente compreso Darwin. E allora perché continuiamo ad affermare la superiorità intellettiva dell’uomo? È semplicemente un non-senso. Abbiamo intelligenze differenti, paragonabili semmai (seppur con moltissime precauzioni ed evitando il continuo confronto con l’essere umano) su singole prestazioni, ma soprattutto comparabili in base a omologie e analogie, ma di certo mai e poi mai valutabili o commisurabili su scale di gradienti complessivi.