
Qualunque attività ludica stimola la mente del cane, per cui chiamare alcuni giochi con l’appellativo di “attivazione mentale” è quanto mai inesatto. Il gioco sempre aguzza l’ingegno del cane e quanto più lo spazio ludico è ampio tanto maggiore sarà il livello di flessibilità cognitiva che produce.
Non dobbiamo spaventarci se il gioco prevede delle fasi molto standardizzate o ripetitive, ma se queste non sono arricchite da una serie di attività a latere che moltiplicano le condizioni di svolgimento del gioco stesso. Per fare questo, l’ingrediente più importante è la nostra fantasia e soprattutto una voglia autentica di giocare con il cane.
Spesso vedo dei proprietari che con noia e poco coinvolgimento gettano il classico legnetto o lasciano a disposizione del cane una cesta di giocattoli. Questo è il modo per uccidere il gioco, soprattutto se consideriamo che il cane è un animale dal profilo sociale intenso, operoso e collaborativo. La chiusura pertanto non sta nel gioco in sé ma nel modo in cui noi stessi lo proponiamo.